Commentario abbreviato:Isaia 63:107 Versetti 7-14 L'ultima parte di questo capitolo e tutto il successivo sembrano esprimere le preghiere dei Giudei in occasione della loro conversazione. Riconoscono le grandi misericordie e i favori di Dio verso la loro nazione. Confessano la loro malvagità e durezza di cuore; implorano il suo perdono e deplorano la condizione miserabile in cui hanno sofferto a lungo. L'unigenito Figlio del Padre divenne l'angelo o il messaggero del suo amore; così li riscattò e li mise a nudo con tenerezza. Eppure hanno mormorato e resistito al suo Spirito Santo, disprezzando e perseguitando i suoi profeti, rifiutando e crocifiggendo il Messia promesso. Tutti i nostri conforti e le nostre speranze derivano dall'amorevolezza del Signore, e tutte le nostre miserie e paure dai nostri peccati. Ma lui è il Salvatore e quando i peccatori cercano lui, che in altre epoche si è glorificato salvando e nutrendo il suo gregge acquistato, guidandolo con sicurezza attraverso i pericoli, e ha dato il suo Spirito Santo per far prosperare il lavoro dei suoi ministri, c'è un buon motivo per sperare che stiano scoprendo la via della pace. Riferimenti incrociati:Isaia 63:10Is 1:2; 65:2; Eso 15:24; 16:8; 32:8; Nu 14:9-11; 16:1-35; De 9:7,22-24; Ne 9:16,17,26,29; Lam 1:18,20; Ez 2:3,7; 20:8,13,21 Dimensione testo: |